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E Possibile Una Giustizia Globale? Thomas Nagel Laterza 2009
E Possibile Una Giustizia Globale? Thomas Nagel Laterza 2009
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CONDIZIONE: Nuovo
Sku: PZZLB105832
ISBN: 9788842090564
Titolo: E Possibile Una Giustizia Globale?
Autore: Thomas Nagel
Editore: Laterza
Anno: 2009
Pagine: 70
Formato: Brossura
L'impresa di dare forma a un ideale comprensibile di giustizia globale è strettamente connessa a due questioni cruciali: la relazione fra giustizia e sovranità e l'ampiezza e i limiti dell'eguaglianza, intesa come una naturale richiesta di giustizia. Se guardiamo allo sviluppo storico delle concezioni di giustizia e di legittimità dello Stato-nazione, sembra che di solito la sovranità abbia preceduto la legittimità e mai -come sarebbe più ovvio aspettarsi - viceversa. Persino nel caso più famoso di creazione di una federazione democratica, l'illegittimità precedette la legittimità: la fondazione degli Stati Uniti dipese dalla tutela della schiavitù, senza la quale non si sarebbe mai raggiunta l'unanimità fra le tredici ex-colonie. Regimi ingiusti e palesemente illegittimi costituiscono insomma i precursori necessari del progresso verso la legittimità e la democrazia, perché creano il potere centralizzato che si può a quel punto contestare, e forse volgere in altre direzioni senza distruggerlo. È improbabile che assisteremo alla diffusione di una giustizia globale nel lungo periodo, a meno di non creare prima istituzioni sovranazionali forti che non mirano alla giustizia, ma perseguono piuttosto interessi comuni e riflettono le diseguaglianze nel potere di contrattazione fra gli Stati ora esistenti. Il punto è capire se tutto questo può essere fatto di comune accordo, e non con l'imposizione violenta.
Sku: PZZLB105832
ISBN: 9788842090564
Titolo: E Possibile Una Giustizia Globale?
Autore: Thomas Nagel
Editore: Laterza
Anno: 2009
Pagine: 70
Formato: Brossura
L'impresa di dare forma a un ideale comprensibile di giustizia globale è strettamente connessa a due questioni cruciali: la relazione fra giustizia e sovranità e l'ampiezza e i limiti dell'eguaglianza, intesa come una naturale richiesta di giustizia. Se guardiamo allo sviluppo storico delle concezioni di giustizia e di legittimità dello Stato-nazione, sembra che di solito la sovranità abbia preceduto la legittimità e mai -come sarebbe più ovvio aspettarsi - viceversa. Persino nel caso più famoso di creazione di una federazione democratica, l'illegittimità precedette la legittimità: la fondazione degli Stati Uniti dipese dalla tutela della schiavitù, senza la quale non si sarebbe mai raggiunta l'unanimità fra le tredici ex-colonie. Regimi ingiusti e palesemente illegittimi costituiscono insomma i precursori necessari del progresso verso la legittimità e la democrazia, perché creano il potere centralizzato che si può a quel punto contestare, e forse volgere in altre direzioni senza distruggerlo. È improbabile che assisteremo alla diffusione di una giustizia globale nel lungo periodo, a meno di non creare prima istituzioni sovranazionali forti che non mirano alla giustizia, ma perseguono piuttosto interessi comuni e riflettono le diseguaglianze nel potere di contrattazione fra gli Stati ora esistenti. Il punto è capire se tutto questo può essere fatto di comune accordo, e non con l'imposizione violenta.