Soglie D Ombra
Soglie D Ombra
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CONDIZIONE: Nuovo
Le settantatre immagini fotografiche in sequenza suggeriscono l'idea di un viaggio dello sguardo attraverso una città astratta, sintesi di molti luoghi concreti visti in tempi diversi, nell'intento di evocare con il mezzo della fotografia il valore simbolico dell'esperienza dell'attraversamento, della soglia, ma anche di mostrare le icone che dimorano in un immaginario del nostro tempo. Nel corso di questo viaggio si incontrano persone nel loro quotidiano rapporto con soglie e passaggi più evidenti come porte, finestre e qualche interno, perché nella città concreta non c'é porta chiusa o socchiusa senza interni da guardare o immaginare, senza una dialettica del fuori e del dentro. Ma incontriamo anche soglie meno evidenti come lo specchio d'acqua che rende possibile una più ambigua dialettica fra superficie e profondità, i volti di maschere umane, gesti e sguardi -celebri o meno- visti tutti come soglie dell'anima, oppure soglie più metaforiche come le linee d'ombra di conradiana ascendenza che separano le fasi della vita umana non solo giovanile. Anche quadri o sculture, possono essere porte da aprire, chiudere, soglie e passaggi da attraversare. Ma in questo contesto narrativo, madre di tutte le possibili soglie, invisibile demiurgo, è la macchina fotografica, che viene anteposta a quella naturale dell'occhio: una soglia partricolare per lo sguardo sensibile che individua altre soglie nel mondo reale sospese fra un prima e un dopo, oltreché fra un dentro, l'inquadratura, che si vede e un fuori che si può immaginare. Del resto, cosa sono i due limiti fisici e concettuali del processo fotografico, il bianco e il nero, la luce e l'ombra, se non due soglie contrapposte che si aprono all'esperienza della formazione dell'immagine, del suo linguaggio?
Le settantatre immagini fotografiche in sequenza suggeriscono l'idea di un viaggio dello sguardo attraverso una città astratta, sintesi di molti luoghi concreti visti in tempi diversi, nell'intento di evocare con il mezzo della fotografia il valore simbolico dell'esperienza dell'attraversamento, della soglia, ma anche di mostrare le icone che dimorano in un immaginario del nostro tempo. Nel corso di questo viaggio si incontrano persone nel loro quotidiano rapporto con soglie e passaggi più evidenti come porte, finestre e qualche interno, perché nella città concreta non c'é porta chiusa o socchiusa senza interni da guardare o immaginare, senza una dialettica del fuori e del dentro. Ma incontriamo anche soglie meno evidenti come lo specchio d'acqua che rende possibile una più ambigua dialettica fra superficie e profondità, i volti di maschere umane, gesti e sguardi -celebri o meno- visti tutti come soglie dell'anima, oppure soglie più metaforiche come le linee d'ombra di conradiana ascendenza che separano le fasi della vita umana non solo giovanile. Anche quadri o sculture, possono essere porte da aprire, chiudere, soglie e passaggi da attraversare. Ma in questo contesto narrativo, madre di tutte le possibili soglie, invisibile demiurgo, è la macchina fotografica, che viene anteposta a quella naturale dell'occhio: una soglia partricolare per lo sguardo sensibile che individua altre soglie nel mondo reale sospese fra un prima e un dopo, oltreché fra un dentro, l'inquadratura, che si vede e un fuori che si può immaginare. Del resto, cosa sono i due limiti fisici e concettuali del processo fotografico, il bianco e il nero, la luce e l'ombra, se non due soglie contrapposte che si aprono all'esperienza della formazione dell'immagine, del suo linguaggio?