Tutto È Sciolto. L'amore Triestino Di Giacomo Joyce
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copertina con angoli rovinati, nessun segno all'internoChissà che sussulto farà sulla sua sedia il redattore del James Joyce Quarterly quando vedrà le fotografie riprodotte in questo libretto! Se avesse potuto analizzare l'istantanea che riproduce una delle tante classmates dello squattrinato insegnante privato della British School, l'impeccabile (ma poi non tanto) Richard Ellmann, nella sua monumentale biografia dello scrittore irlandese, difficilmente sarebbe caduto nell'errore di identificare in Amalia Popper la mistery lady, la dama bianca di Joyce a Trieste, l'ispiratrice dell'enigmatico taccuino Giacomo Joyce (che gli studiosi datano al 1914 e di cui esiste una raffinata traduzione di Francesco Binni, Guanda, 1968). Un abile ricercatore triestino è riuscito a scovare questa e una dozzina di altre fotografie utilizzando strumenti degni di Sherlock Holmes. E non è, questo, il solo documento che metterà in agitazione la redazione del James Joyce Quarterly e farà scorrere qualche brivido nella schiena agli accigliati e irritabilissimi adepti delle più diverse sette joyciane sparse per il globo nel momento in cui apriranno questo divertente libretto.
copertina con angoli rovinati, nessun segno all'internoChissà che sussulto farà sulla sua sedia il redattore del James Joyce Quarterly quando vedrà le fotografie riprodotte in questo libretto! Se avesse potuto analizzare l'istantanea che riproduce una delle tante classmates dello squattrinato insegnante privato della British School, l'impeccabile (ma poi non tanto) Richard Ellmann, nella sua monumentale biografia dello scrittore irlandese, difficilmente sarebbe caduto nell'errore di identificare in Amalia Popper la mistery lady, la dama bianca di Joyce a Trieste, l'ispiratrice dell'enigmatico taccuino Giacomo Joyce (che gli studiosi datano al 1914 e di cui esiste una raffinata traduzione di Francesco Binni, Guanda, 1968). Un abile ricercatore triestino è riuscito a scovare questa e una dozzina di altre fotografie utilizzando strumenti degni di Sherlock Holmes. E non è, questo, il solo documento che metterà in agitazione la redazione del James Joyce Quarterly e farà scorrere qualche brivido nella schiena agli accigliati e irritabilissimi adepti delle più diverse sette joyciane sparse per il globo nel momento in cui apriranno questo divertente libretto.