Conversazioni In Esilio
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Rimanenza di magazzino, libro nuovo che presenta lievi difetti di copertina
Sku: PZZLB5353
ISBN: 9788842817703
Titolo: Conversazioni In Esilio
Autore: Norman Manea
Editore: Il Saggiatore
Anno: 2012
Pagine: 141
Formato: Brossura
Nell'inverno del 2009 il giornalista tedesco Hannes Stein incontra al Bard College Norman Manea, figura fondamentale della cultura ebraica di matrice europea. Sono lunghe conversazioni quelle che nascono da questo incontro, sono ricordi della deportazione nazista in Transnistria, della nascita della Romania stalinista e della sua degenerazione, della dittatura di Ceausescu. Sono riflessioni sul voluto oblio dell'Olocausto, sulla questione israeliana e la condizione odierna degli scrittori negli Stati Uniti d'America. Da più di vent'anni Norman Manea ha lasciato la Romania, stanco della censura, di una vita non libera, della dittatura. Ora, professore di cultura europea, racconta di quando, allievo modello e segretario dell'Organizzazione della gioventù comunista, sembrava piacere molto alle ragazze, anche se avere una relazione intima nella Romania comunista era a dir poco un'avventura. Di come, già a scuola, si disamorò dello stalinismo. Delle assurdità della burocrazia romena. Della decisione di vivere a Bucarest, di laurearsi in ingegneria e di diventare uno scrittore. Racconta ancora di come, poco prima del crollo della dittatura, approdato in Germania grazie a una borsa di studio, scelse con consapevolezza di non tornare in patria e di essere uno scrittore in esilio. Ebreo, decise di non andare in Israele, approdò invece negli Stati Uniti. Sono lunghe conversazioni, sono un racconto di vita, dove la vita quotidiana è un nodo inestricabile di storia, letteratura, riflessioni, patria, amore.
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ISBN: 9788842817703
Titolo: Conversazioni In Esilio
Autore: Norman Manea
Editore: Il Saggiatore
Anno: 2012
Pagine: 141
Formato: Brossura
Nell'inverno del 2009 il giornalista tedesco Hannes Stein incontra al Bard College Norman Manea, figura fondamentale della cultura ebraica di matrice europea. Sono lunghe conversazioni quelle che nascono da questo incontro, sono ricordi della deportazione nazista in Transnistria, della nascita della Romania stalinista e della sua degenerazione, della dittatura di Ceausescu. Sono riflessioni sul voluto oblio dell'Olocausto, sulla questione israeliana e la condizione odierna degli scrittori negli Stati Uniti d'America. Da più di vent'anni Norman Manea ha lasciato la Romania, stanco della censura, di una vita non libera, della dittatura. Ora, professore di cultura europea, racconta di quando, allievo modello e segretario dell'Organizzazione della gioventù comunista, sembrava piacere molto alle ragazze, anche se avere una relazione intima nella Romania comunista era a dir poco un'avventura. Di come, già a scuola, si disamorò dello stalinismo. Delle assurdità della burocrazia romena. Della decisione di vivere a Bucarest, di laurearsi in ingegneria e di diventare uno scrittore. Racconta ancora di come, poco prima del crollo della dittatura, approdato in Germania grazie a una borsa di studio, scelse con consapevolezza di non tornare in patria e di essere uno scrittore in esilio. Ebreo, decise di non andare in Israele, approdò invece negli Stati Uniti. Sono lunghe conversazioni, sono un racconto di vita, dove la vita quotidiana è un nodo inestricabile di storia, letteratura, riflessioni, patria, amore.